Nelle associazioni capita di frequente che ci si ponga il problema di come remunerare i propri collaboratori, come ad esempio gli istruttori.
La normativa prevede all’art 67, co. 1, lett M TUIR che possano essere erogate indennità di trasferta, rimborsi forfettari di spesa e compensi nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche; come noto tali erogazioni beneficiano di forti detassazioni ed agevolazioni in determinate circostanze e sono uno strumento ampiamente usato nell’ambito associazionistico.
Ma nel caso in cui un’associazione sportiva voglia ad esempio avvalersi della collaborazione come istruttore di una persona che normalmente è impiegata come dipendente pubblico ci sono delle limitazioni a tali possibilità? Ovviamente si.
La Legge prevede che i dipendenti pubblici possano prestare la propria attività nelle società ed associazioni sportive unicamente:
- Fuori dall’orario di lavoro
- A titolo gratuito
- Fatti salvi gli obblighi di servizio
- Previa comunicazione all’amministrazione di appartenenza
Considerato che l’attività dovrà essere svolta in forma gratuita, escludendo quindi ogni rapporto di collaborazione o di lavoro disciplinato in maniera differente, ai dipendenti pubblici possono essere corrisposti solamente le indennità ed i rimborsi previsti dall’art 67, co 1, lett. M TUIR, escludendo ogni altra forma di retribuzione della collaborazione tra cui anche l’erogazione di compensi per l’attività sportiva. Per maggiori informazioni su indennità e rimborsi spese leggi anche il nostro articolo https://www.consulenza-associazioni.com/news/la-gestione-dei-rimborsi-chilometrici-agli-sportivi-dilettanti/