Forse non vi siete mai posti questo quesito, ma un dipendente pubblico può collaborare con un'associazione sportiva e percepire da essa un compenso per la propria attività sportiva dilettantistica? La normativa prevede un secco NO, non è possibile.
La fonte di tale posizione è racchiusa nell'articolo 90, comma 23, della Legge 289/2002 che ha disciplinato diversi aspetti della vita associativa. Questa disposizione legislativa prevede che "I dipendenti pubblici possono prestare la propria attività, nell'ambito delle società e associazioni sportive dilettantistiche, fuori dall'orario di lavoro, purché' a titolo gratuito e fatti salvi gli obblighi di servizio, previa comunicazione all'amministrazione di appartenenza. Ai medesimi soggetti possono essere riconosciuti esclusivamente le indennità e i rimborsi di cui all'articolo 81,comma 1, lettera m), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917."
E' quindi evidente il divieto di corrispondere qualsiasi tipo di compenso, anche quelli rientranti nei famosi "redditi esenti fino a 7.500€". L'unica concessione che viene effettuata è l'erogazione di un rimborso spese, che deve però essere documentato o analitico e non forfettariamente determinato, altrimenti sarebbe a sua volta assimilabile ad un compenso.